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Giorno della Memoria. Le Lettera della senatrice Liliana Segre agli studenti

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Domenica 27 gennaio è il Giorno della memoria, la giornata in cui ricorre la commemorazione per le vittime della Shoah, oltre che il ricordo dei sopravvissuti all’Olocausto.

Sono centinaia gli eventi in tutta Italia organizzati nelle varie città per ricordare lo sterminio degli Ebrei e importanti celebrazioni anche in questi giorni, fra cui la premiazione del concorso per le scuole I giovani ricordano la Shoah, durante il quale sono intervenuti anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro dell’istruzione Marco Bussetti.

In qualità di sopravvissuta agli orrori del campo di sterminio di Auschwitz è intervenuta anche la senatrice a vita Liliana Segre, con una lettera indirizzata agli studenti in cui ribadisce l’importanza della memoria individuale e collettiva, a tutela della democrazia, il cui testo pubblichiamo di seguito:

«Cari ragazzi, questo è un anno dalla doppia ricorrenza, le orrende leggi razziste e, fortunatamente, dieci anni dopo, l’entrata in vigore della Carta fondamentale. Il filo rosso che le unisce è l’articolo 3, quel Manifesto dell’eguaglianza e della dignità umana che deriva direttamente dalla rivoluzione francese. Poche righe che cancellano in un solo istante venti lunghissimi anni di dittatura. Con la Costituzione repubblicana siamo entrati tutti, uomini e donne di ogni ceto, nell’età dei diritti. È solo attraverso l’attuazione ed il rispetto della nostra Costituzione che possiamo garantire una buona manutenzione della nostra Democrazia. Come dicevano i nostri padri costituenti la Carta è la base della legalità repubblicana.

Quale miglior viatico dunque per voi giovanissimi ragazzi e ragazze che l’invito alla lettura e, auspicabilmente, al rispetto della nostra Bibbia Laica? La mia storia personale di testimone della memoria nell’ultimo anno è diventata di dominio pubblico con la mia nomina a Senatrice a vita da parte del Presidente della Repubblica. Il mio cammino è iniziato trent’anni fa il giorno in cui ho pensato dirompere il silenzio sulla Shoah. Un Paese che ignora il proprio ieri non può avere un domani. La Memoria è un bene prezioso e doveroso da coltivare. Sta a noi farlo. A che serve la memoria? A difendere la democrazia.

Un carissimo saluto a tutti voi e auguri di buon lavoro». Liliana Segre

Leggi e ascolta l’intervista a Piero Terracina

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