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25 marzo, è “Dantedì”. Un anno di eventi per celebrare i 700 anni dalla morte

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Il 25 marzo Roberto Benigni legge  un canto della Divina Commedia al Palazzo del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È “Dantedì”, la giornata dedicata al padre della lingua italiana, istituita nel 2020 dalla Presidenza del Consiglio che si ripeterà ogni anno lo stesso giorno. Verrà trasmesso in diretta su Rai 1 alle ore 19.15, uno dei tanti contributi della Rai alla conoscenza del poeta che si aggiunge alla programmazione di Rai 5, Rai Storia, Rai Scuola. E sul web  ci saranno cento brevi video lezioni  e piccoli film sui luoghi di Dante. Infine per Rai Cinema il film di Pupi Avati su Dante. Le riprese, virus permettendo, dovrebbero partire a maggio a Cinecittà e proseguire in Toscana e in Emilia.

A Firenze è stato ha annunciato anche il restauro del cenotafio e del monumento di Dante in Santa Croce e entro la fine dell’anno  l’inaugurazione del primo lotto  del Museo della Lingua Italiana nel complesso di Santa Maria Novella, in pieno centro storico. Inoltre in collaborazione con la Dante Society of America e la New York University l’invito a persone di tutto il mondo a recitare i brani preferiti della Commedia, la più grande lettura virtuale di Dante mai realizzata. È stato poi confermato che il 12 settembre a Ravenna, che ha l’onore di ospitare le spoglie del poeta, si terrà  il  primo dei tre straordinari concerti di Riccardo Muti per Dante e la lettura  di un Canto di Dante che si tiene ogni giorno davanti alla sua tomba. Per sottolineare il legame di Dante con gli Scaligeri, la città di Verona ha annunciato  i risultati del test del Dna sui resti di Cangrande della Scala per scoprire i motivi della sua morte  e lo spettacolo al Teatro Romano in cui 21 attori raccontano 21 canti  della Commedia. Da aggiungere  un’inedita tappa del Giro d’Italia Ravenna – Verona.

Attesa alle Scuderie del Quirinale la grande mostra  “Inferno”,  aperta dal 5 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022. “Una mostra potente, capace di condurre il visitatore in territori inattesi della storia delle idee, fino a interrogarci sui motivi della persistenza di concetti così forti come quelli di peccato e castigo, di dannazione e salvezza”, è stato spiegato.  È la prima volta che viene affrontato l’Inferno in una esposizione d’arte, raccontando la sua fortuna iconografica dal Medioevo ai giorni nostri attraverso la presentazione di 180 opere provenienti da ottanta prestatori di dieci paesi diversi. Contributi internazionali che stanno a significare l’importanza di Dante per l’Europa. Dante creatore della lingua italiana, ma anche anticipatore dell’unità d’Italia. Dante è scrittore universale che incarna la summa della cultura del tempo. Così significativo per l’Europa che l’ultimo traduttore francese della Commedia, René de Ceccatty, si augura che il “Dantedì” venga adottato anche in Francia.  Alle opere esposte come sempre si affiancherà un fitto programma di incontri, letture, riflessioni sui temi dell’Inferno dantesco, rapportati alla complessità del mondo contemporaneo. Curatore del progetto Jean Clair, fine intellettuale e grande storico dell’arte che ha indagato i problemi del nichilismo, del male e della possibilità  della redenzione.

Le mostra si snoderà lungo dieci sale illustrando il viaggio di Dante attraverso le opere di artisti che si sono succeduti nei secoli, dal Medioevo, al Rinascimento, al Barocco, al tormento delle tele romantiche, alle interpretazioni psicoanalitiche del Novecento. Argomenti e sezioni della mostra sono quelli del poema, gli Angeli ribelli, il Giudizio Universale, Caronte, la topografia dell’Inferno dantesco, diavoli e demoni, Dante poeta e politico in esilio… Due sale saranno dedicate alla traslitterazione dell’Inferno sulla terra: totalitarismi, follia, guerra.  La mostra si chiude con l’evocazione dell’idea di salvezza affidata all’ultimo verso della cantica: “ e quindi uscimmo a riveder le stelle”. Una speranza quanto mai sentita e attuale in questo tempo di incertezza.

Accanto alla mostra delle Scuderie, spina dorsale delle celebrazioni dantesche, pullulano qualcosa come 500 eventi, cento dei quali finanziati dal Comitato, gli altri 400 solo patrocinati.

In tutto si contano 19 convegni e seminari nazionali e internazionali, 34 mostre, 10 pubblicazioni, 36 spettacoli, 4  cammini nei luoghi danteschi, 2 assegni di ricerca3 corsi di scuole estive nazionali per i docenti delle superiori e un’opera lirica di Pascal Dusapin: “Il viaggio, Dante” su libretto di Frédéric Boyer  coprodotta dal Festival Internazionale di Aix- en- Provence. Sono molte le iniziativa di alto profilo culturale.

C’è  Dante  anche al Festival dei Due Mondi di Spoleto (Dante e la Musica, Dante e il Teatro, Dante e le Arti ) e Dante a Roma tra Palazzo Braschi e Museo Barracco,  una mostra tutta al femminile, da Letizia Battaglia a Giosetta Fioroni, “La Vita Nova: l’amore in Dante nello sguardo di dieci artiste” a cura di Alessandra Mammì.

 

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