Extra
1203
CONDIVIDI

Venerdì 16 novembre alle ore 21.00 l’hub culturale WEGIL ospiterà la presentazione di Voci nel Deserto, un rave teatrale multimediale a sostegno di una politica etica sull’immigrazione. Si tratta di un evento speciale site specific, ad ingresso gratuito, ideato da Marco Melloni relativamente al progetto Voci nel Deserto – frammenti di libertà di pensiero.

Si tratta di una forma di teatro civile costruito sulla ‘raccolta differenziata di frammenti di memoria’, che ripropone testi del passato come insospettabili spunti di riflessione su temi di grande attualità. Le Voci oggi parlano di immigrazione, un tema urgente, che richiede attenzione, consapevolezza e memoria. Oggi più che mai.

Nato nel 2009 da un’idea di Marco Melloni, Voci nel Deserto è un movimento di circa 150 artisti e professionisti della comunicazione che porta avanti, come impegno civile, la Raccolta differenziata della memoria. L’idea di fondo è il recupero delle voci che si sono alzate clamantes in deserto: Pasolini, Flaiano, Levi, Terzani, Bradbury, Huxley, Biagi, Orwell, Gaber, Prezzolini, Steinbeck, Tucidide… le loro parole, oggi, ci offrono una chiave di lettura – quasi umiliante nella sua preveggenza – sul perché siamo arrivati a questo punto. Oltre 600 “frammenti di memoria” sono stati catalogati e raccolti in un archivio tematico in progress.

Assemblanti e associati a suoni e immagini del presente danno vita a spettacoli tematici, flashmob e attività formative: azioni di teatro civile gratuite per il pubblico, volontarie e anonime per chi le realizza. Il progetto è stato oggetto di un documentario, realizzato dai cineasti Iris Manca e Paolo Bravi (HDeyes), è stato insignito del Premio Monteverde Pasolini ed è stato presentato in occasione dell’Anno della Cultura Italiana USA 2013 nell’ambito di In Scena! Italian Theater Festival NY.

Voci nel Deserto ha coinvolto 7 città italiane (Roma, Bergamo, Bologna, Rimini, Ravenna, Catania, Taranto), arrivando anche a Parigi e a New York. Lo spettacolo è stato ospitato in vari spazi della capitale (Centro Culturale Elsa Morante, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Sala Umberto e Quirinetta fra gli altri), ma va molto oltre l’esperienza scenica: è evento di strada durante manifestazioni in difesa di diritti, incontro libero davanti ai microfoni radiofonici, è entrato nelle Università (Facoltà di Fisica della Sapienza, Istituto Europeo di Design) e nelle scuole medie superiori, per le quali nel 2014 si è costruito un apposito seminario nell’ambito del Progetto ABC, in collaborazione con Regione Lazio, Comune di Roma e ATCL.

Il coinvolgimento attivo del pubblico è la chiave di volta: il sito vocineldeserto.it e la pagina Facebook sono luogo di incontro per chi vuole contribuire alla raccolta di frammenti, promuovere l’iniziativa o replicarla liberamente. I “frammenti di libertà di pensiero” sono stati catalogati e raccolti in due volumi. Con 80 diversi copioni, le Voci si levano a supporto di tematiche etiche, in concomitanza di eventi in cui la riflessione sul passato sia elemento significativo per la costruzione del futuro: il progetto partecipa a manifestazioni con cui condivide la visione, supportato e veicolato da individui ed associazioni che ne sposano la missione.

“Siamo un paese senza memoria: il che equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo con le sue contorsioni, le sue conversioni”.

Lo scriveva Pasolini sul Corriere della Sera. Sono passati più di trent’anni. Ci piacerebbe far diventare anacronistiche queste parole.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

CONDIVIDI