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Il MAXXI raddoppia. Lanciato un concorso internazionale di idee

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Un nuovo edificio sostenibile e ad alta tecnologia che, affacciato su via Masaccio, ospiterà un hub di ricerca per il dialogo tra architettura, arte, scienza e intelligenza artificiale, un centro di eccellenza per il restauro del contemporaneo, spazi per le attività di formazione, depositi innovativi e accessibili al pubblico. Una nuova fascia di verde urbano, sempre su via Masaccio, disegnata da artisti e agronomi insieme, con attività espositive all’aperto, laboratori sull’ambiente e orti produttivi. È il cuore del Grande Maxxi, il progetto che cambierà il volto del Museo di via Guido Reni e che è stato presentato ieri dalla presidente della Fondazione, Giovanna Melandri, alla presenza dei ministri della Cultura, Dario Franceschini, della Transizione ecologica e Infrastrutture, Enrico Giovannini, e della Difesa, Lorenzo Guerini, del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti

Il progetto del Grande Maxxi verrà realizzato attraverso un investimento di 37,5 milioni di euro che deriva da risorse di bilancio dei ministeri della Cultura e delle Infrastrutture. Nello specifico, 15 milioni di euro arriveranno dal Piano strategico Grandi progetti beni culturali del Mic, 2,5 milioni verranno messi a disposizione attraverso la parte del Pnrr che concerne e il ministero della Cultura, mentre 20 milioni arriveranno dal Fondo Mims per gli interventi infrastrutturali di conservazione, manutenzione, riqualificazione, restauro e valorizzazione dei beni culturali e degli spazi. Il nuovo Maxxi hub sarà su due livelli e avrà un tetto green praticabile e accessibile dalla piazza, oltre a un parcheggio interrato. Ospiterà un polo di ricerca e sviluppo per l’arte, l’architettura e la creatività che sarà in connessione con una comunità scientifica per lo sviluppo di nuove idee di rigenerazione urbana. “Con questo fine il Maxxi è capofila di una cordata che partecipa alla gara europea European digital innovazione hubs”, ha annunciato Melandri. In più, nei nuovi spazi verrà aperto anche un laboratorio di restauro del contemporaneo le cui attività saranno svolte in sinergia con le maggiori istituzioni del settore, tra cui l’istituto centrale del restauro e l’Opificio delle pietre dure. “Questa è una avventura molto speciale e ambiziosa, una sfida audace, ma anche molto concreta di una grande squadra. Mettiamo le basi per una proiezione più avanzata del Maxxi, una prospettiva più matura di questo Museo che è un laboratorio di futuro. Il Grande Maxxi- ha detto Melandri- è nato durante la pandemia, mentre eravamo chiusi, ma mai spenti. È un’occasione per Roma, è un progetto di recupero che investe un quadrante di Roma, dove sono presenti strutture dismesse o semidismesse al cui recupero vorremmo dare un contributo. La portata di questa progettazione è più di un raddoppio degli spazi, è una rivoluzione che proietta il nostro Museo nel futuro. È una grande impresa interistituzionale”.

Il nuovo hub si affaccerà così su via Masaccio su un’area ceduta dal ministero della Difesa al ministero della Cultura attraverso una lettera d’intenti che è stata siglata oggi da Lorenzo Guerini e Dario Franceschini. Il documento, cui seguirà la sigla di un protocollo d’intesa, oltre alla cessione dell’area prevede anche la realizzazione di una “comunità energetica” tra il Maxxi e le caserme adiacenti alla nuova struttura. In più, a favore del ministero della Difesa il ministero della Cultura realizzerà degli interventi per la valorizzazione delle strutture storiche che ospitano i musei di storia militare. Il nuovo edificio e lo spazio verde Maxxi green verranno realizzati attraverso un concorso internazionale di idee che il Maxxi ha già lanciato e che è rivolto a gruppi di progettazione interdisciplinari. Una commissione giudicatrice, presieduta da Giovanna Melandri, sceglierà poi il miglior progetto secondo i criteri di integrazione, sostenibilità, innovazione, accessibilità, fattibilità tecnica ed econonomica. Il progetto dovrà essere consegnato entro il 13 maggio 2022 e il 10 giugno sarà proclamato il vincitore, a cui sarà affidata la progettazione definitiva, mentre i primi cinque progetti saranno premiati ed esposti al Maxxi.

 “In Italia, in tutti i settori, a partire dalla cultura bisogna ragionare sempre in grande e non è un caso che questo progetto si chiami Grande Maxxi. Si tratta di una sfida strategica per il Paese, un progetto sostenibile, un investimento sull’arte contemporanea, sulla ricerca, sull’innovazione”. dichiara il ministro della Cultura, Dario Franceschini “è la storia di una sfida importante fin dalla sua nascita – prosegue il ministro – e adesso ha un valore internazionale. E’ dentro le principali istituzioni di arte contemporanea e il suo successo conferma l’intuizione di dedicare un grande museo solo all’arte e all’architettura contemporanea. Nel nostro Paese, infatti, per troppo tempo s’è lasciato poco spazio al presente, all’arte contemporanea, alle industrie creative. In realtà c’è uno spazio enorme che abbiamo cercato di colmare in questi anni e su cui dobbiamo lavorare ancora molto. Anche perché è un settore dove l’Italia ha grandi maestri e giovani talenti. In più adesso c’è una finestra temporale incredibile, perché è possibile unire la creatività italiana con i potenti strumenti offerti dal digitale e dalla rete. Essere dentro questo settore è fondamentale per accompagnare lo sviluppo previsto da qui ai prossimi anni”.

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